Vincenzo Raimondo Greco |
Salerno (15 maggio 2014).- Tra
le domanda che mi vengono rivolte, durante le presentazioni del libro
"1938-1945: L'industria di Caino", ce n'è una che ricorre spesso:
perche?
Quasi
a voler dimenticare che l'antisemitismo è cosa passata; che la violenza
subita da Rom, Sinti, gay, diversamente abili, oppositori politici fosse un
argomento legato esclusivamente a quel periodo storico e a quella ideologia.
No. Assolutamente no.
E
lo dimostra una recente indagine condotta dalla Anti-Defamation League secondo
la quale gli atteggiamenti antisemiti sono persistenti e pervasiva in tutto il
mondo . Più
di uno su quattro adulti, il 26 per cento degli intervistati , sono
profondamente infettati con atteggiamenti antisemiti. Questa
cifra rappresenta una stima di 1,09 miliardi di persone in tutto il mondo.
«Per
la prima volta abbiamo un vero senso di quanto pervasivo e persistente
antisemitismo è oggi in tutto il mondo», ha detto Abraham H. Foxman, direttore
nazionale ADL. «I
dati del Global 100 Index ci permette di guardare al di là episodi di
antisemitismo e la retorica e quantificare la prevalenza di atteggiamenti
antisemiti in tutto il mondo . Possiamo
ora identificare i paesi e regioni del mondo dove l'odio degli ebrei è
sostanzialmente inesistente».
Copertina del libro:1938-1945: L'industria di Caino |
Secondo
l’indagine, la più alta concentrazione degli intervistati in possesso di
atteggiamenti antisemiti è stato trovato in Medio Oriente e Nord Africa, dove
quasi i tre quarti degli intervistati , il 74 per cento degli intervistati , condivide
la maggioranza degli stereotipi antisemiti che comprendono . Ma è scioccante l’antisemitismo
strisciante in Europa
dell'Est (34 per cento), Europa
occidentale (24 per cento), Africa sub -
sahariana (23 per cento), Asia
(22 per cento), Americhe ( 19 per cento) e Oceania (14 per cento).
«E’
sorprendente - ha aggiunto Foxman- vedere quanto è alto il livello di anti -semitismo in Medio
Oriente» e
come altre parti del mondo siano state infettate «con atteggiamenti antisemiti ».
Il
perché del libro “1938-1945: L’industria di Caino”, scritto insieme a tanti giovani universitari, sta
anche nel tentativo di ripartire dal
basso per cambiare atteggiamento nei confronti dell’altro.